Le tue App per JD Edwards in Microsoft Teams

Negli ultimi anni, JD Edwards ha fortemente focalizzato l'attenzione sull'esperienza utente, apportando notevoli miglioramenti. Nonostante JD Edwards costituisca un solido sistema ERP con una complessità intrinseca, l'intuitività delle applicazioni come Microsoft Teams risulta evidente. Sebbene JD Edwards si concentri sulle dinamiche di un sistema ERP avanzato, mentre Microsoft Teams operi principalmente come piattaforma collaborativa, sembrano apparentemente due entità separate.

Immagina ora di utilizzare le App per JD Edwards direttamente da Microsoft Teams. Grazie all'introduzione dell’Orchestrator da parte del team di Oracle JD Edwards, il sistema consente un'integrazione interna diretta.

L'innovativa soluzione di Hight.io, sfruttando le potenzialità dell'Orchestrator di JD Edwards, semplifica e modernizza i tuoi processi! E' una piattaforma no-code progettata per consentire lo sviluppo di App personalizzate per il tuo ERP immediatamente disponibili in Teams, Outlook, WhatsApp, G-suite, mobile application.

Di seguito, presentiamo una panoramica completa della soluzione:

Panoramica della soluzione Orchestratorbot
Panoramica della soluzione Orchestratorbot

OrchestratorBot garantisce un'accessibilità molto flessibile, funzionando perfettamente su diversi browser, su app mobili e integrandosi facilmente con piattaforme molto utilizzate come Microsoft Teams, WhatsApp (Business), Microsoft Outlook e Gmail.

In questo articolo, approfondiamo le numerose funzionalità di OrchestratorBot per la creazione di App per JD Edwards. È facilmente disponibile come add-in all'interno di Teams, garantendo un'esperienza nativa e migliorando il coinvolgimento e l'efficienza in tempo reale attraverso l’utilizzo di notifiche.

Orchestratorbot come App in Teams
Orchestratorbot come App in Teams

Una volta avviata l'applicazione, si aprirà una schermata principale come quella riportata di seguito:

Menu-principale-di-Orchestratorbot-su-Teams
Menu-principale-di-Orchestratorbot-su-Teams

I menu delle applicazioni sono completamente personalizzabili. Sia che gli utenti finali richiedano l'accesso a pochi o ad una serie completa di flussi, il menu può essere personalizzato di conseguenza. Nell’ambiente demo, presentiamo una gamma più ampia di menu e flussi, offrendo una visione più ampia delle capacità della piattaforma.

Oltre a questi menu, avrete una visibilità diretta delle vostre attività:

Panoramica delle attività
Panoramica delle attività

La soluzione include un insieme di dashboard completamente personalizzabili e configurabili in base al ruolo dell'utente. Questo consente la visualizzazione dei principali KPI per ciascun utente accedendo alle informazioni più pertinenti e di maggiore impatto.

Panoramica del cruscotto di Orchestratorbot
Panoramica del cruscotto di Orchestratorbot

È possibile accedere all'Audit Trail, che fornisce visibilità su transazioni, risultati, messaggi di errore e altro ancora per un monitoraggio e una revisione completa.

Panoramica della vista di controllo
Panoramica della vista di controllo

Gli utenti finali possono controllare lo stato dello Scheduler e gestirlo direttamente visualizzando, avviando o mettendo in pausa le lavorazioni direttamente dall'interfaccia di Microsoft Teams.

Panoramica dello Sheduler all'interno di Teams
Panoramica dello Sheduler all'interno di Teams

Inoltre, è possibile accedere in modo semplice alle Notifiche e prendere provvedimenti, compresa la revisione delle approvazioni o di altri dati critici direttamente da questa interfaccia, garantendo un processo decisionale rapido.

Notifiche di JD Edwards nell'applicazione Teams
Notifiche di JD Edwards nell'applicazione Teams

Naturalmente le possibilità sono illimitate, in quanto questi stessi flussi possono operare su più piattaforme contemporaneamente! Inoltre, questi flussi possono sfruttare applicazioni completamente integrate come Google Maps.

Ad esempio, nel flusso raffigurato qui sotto, gli utenti possono inserire informazioni di contatto e indirizzi utilizzando Google Maps. Questi dati saranno integrati direttamente in JD Edwards, allineandosi al formato di indirizzo standardizzato dell’ERP.

Google Maps collegato alla Rubrica JD Edwards
Google Maps collegato alla Rubrica JD Edwards

Dato l’uso molto diffuso di Microsoft Teams nell'ambiente business, abbiamo riscontrato una notevole richiesta da parte dei clienti per quanto riguarda i flussi relativi ai vari processi di approvazione, la gestione delle voci della Rubrica, la facilitazione della creazione di ordini e articoli e, ultimo ma non meno importante, la possibilità di visualizzare facilmente gli stati dei lavori (job) inviati e i dettagli di output.

Overview dei lavori (job) in team
Overview dei lavori (job) in team

Volete saperne di più o avete un caso d'uso specifico da discutere?

Contattateci per maggiori informazioni all'indirizzo info.marketing@rtt.it

Hight.io e RTT: siglata la nuova partnership

RTT ha siglato un accordo con Hight.io per vendere e implementare le soluzioni SaaS sviluppate da Hight.io. Grazie a questa partnership, i clienti italiani possono ora usufruire delle soluzioni SaaS di Hight.io:

  • OrchestratorBot, il più veloce App Builder senza codice per JD Edwards;
  • Jdox, lo strumento per la gestione più smart di documenti e allegati per JD Edwards.

Oltre a JD Edwards, Hight.io e RTT collaboreranno anche per sviluppare OrchestratorBot per le soluzioni ERP Oracle Netsuite e Stealth. Attualmente sono state avviate le prime prove of concept per i clienti JD Edwards di RTT  e i primi ordini sono previsti per la fine dell'anno.

Andrea Ghezzi (CEO e founder di RTT):
"La partnership con Hight.io ci offre l'opportunità di fornire soluzioni a valore aggiunto ai nostri clienti ERP. Ci darà anche l'opportunità di entrare in nuovi clienti grazie alle innovative soluzioni SaaS che Hight.io offre. Ci auguriamo una partnership di successo!".

Jan Hox (CEO e founder di Hight.io):
"La partnership con RTT dimostra che abbiamo creato soluzioni a valore aggiunto per JD Edwards e altri potenziali ERP. Lavorare con RTT per sviluppare ulteriormente questo aspetto è una grande opportunità per la nostra azienda. Non vediamo l'ora di fare molte nuove implementazioni in Italia insieme a RTT".

Informazioni su Hight.io
Hight.io offre soluzioni SaaS basate sull'intelligenza artificiale ai margini del panorama ERP e CRM. Oltre a Reducr.io per l'AP automation, Hight.io offre soluzioni SaaS per lo sviluppo low-code (OrchestratorBot), per la gestione dei documenti (JDOX) e per l'integrazione dell'Open Banking (Swiftfin).

Scrivici per ricevere maggiori informazioni sui due prodotti. Ecco la nostra email: info.marketing@rtt.it

 

Oracle Cloud per il tuo JD Edwards

Non fermarti in superficie! Scopri i vantaggi dell'Oracle Cloud

Sei già un cliente JD Edwards? Vuoi passare la tua soluzione On-Premises in Cloud per ottenere alti livelli di sicurezza, scalabilità e assicurare continuità al tuo business?

I livelli di soddisfazione delle organizzazioni che operano nel Cloud sono elevati e godono di benefici tecnologici, economici, di flessibilità e di una miglior user experience. Migrare una soluzione On-Premises all'Oracle Cloud con “Lift & Shift As Is” è un passaggio semplice e i vantaggi sono molteplici.

Cosa si nasconde sotto il tuo JD Edwards On-Premises?

Gli elementi che caratterizzano i sistemi On-Premises e che spingono oggi le aziende a spostare il proprio business sul Cloud sono diversi:

  1. Numerose problematiche legate alla continua necessità di aggiornamento degli hardware
  2. Costi elevati per garantire e mantenere i livelli di sicurezza, RTO e RPO
  3. Difficoltà a innovare garantendo performance elevate a causa della ridotta scalabilità delle piattaforme On-Premise
  4. Difficoltà nel Time To Market

La migrazione al Cloud

Oracle Cloud Infrastructure (OCI) risulta essere il cloud più affidabile. Infatti, è in grado di fornire migliori prestazioni e più alti livelli di sicurezza per le applicazioni enterprise di tipo mission critical, a costi vantaggiosi. Il cloud computing permette un approccio pay-per-use, rendendo l’utilizzo e i costi delle risorse flessibili rispetto alle necessità del momento.

Le infrastrutture Oracle sono distribuite attraverso una rete globale di data center. Si può scegliere il sito che geograficamente è più vicino alle proprie sedi, garantendo la massima velocità nelle comunicazioni e ottemperando alle normative locali del Paese di appartenenza. Dallo scorso anno, è nata una collaborazione fra Oracle e Microsoft Azure con l'obiettivo di interconnettere i propri siti per creare dei Cloud misti così da evitare che i propri clienti siano limitati ad un’unica infrastruttura Cloud.

Con la ripresa dal Covid-19, il 2021 è il momento ideale per intraprendere il percorso Lift & Shift

Grazie al “Lift & Shift As Is” di Oracle si possono spostare le applicazioni Oracle On-Premises, come JD Edwards, su OCI garantendo un processo rapido, sicuro, a costi vantaggiosi e certi. In fase di implementazione del tenant, il cliente avrà la possibilità di scegliere la Regione e la distribuzione delle risorse fra i diversi Availability Domains così da porre le basi per il Disaster Recovery.

Il processo di Lift & Shift avviene garantendo un’alta qualità e un alto livello di affidabilità. Per assicurare questi standard, Oracle predispone dei software free, come ad esempio il “Golden Gate” che permette la comunicazione e la migrazione dei dati fra diverse tipologie di database con un database Oracle.

Come RTT ti supporta in questo percorso

RTT, Platinum Partner di Oracle è in grado di supportare i processi di Lift & Shift offrendo un solido know-how e una comprovata esperienza sul sistema ERP JD Edwards, così da far crescere il tuo business e apportare vantaggi alla tua organizzazione.

Guarda il video integrale sul nostro canale YouTube

Leggi anche JD Edwards Award: due riconoscimenti per noi

JD Edwards Award: due riconoscimenti per noi

RTT è fiera di annunciare il doppio riconoscimento ottenuto nell'evento "JD Edwards Partner Live Award 2020" con il nostro partner europeo Quistor. Un altro tassello fondamentale che va a sottolineare maggiormente la costante collaborazione e importante partnership con Oracle e l'impegno giornaliero dei nostri team sulla tematica del Cloud.

Questi due premi fanno emergere il grande lavoro di squadra, la conoscenza approfondita e pluriennale sull'ERP Oracle JD Edwards e sull'offering Cloud di Oracle e la competenza tecnologica distintiva dei nostri team.

Ma di quali riconoscimenti stiamo parlando?

  • Il primo award lo abbiamo ricevuto per la categoria "Oracle Cloud Platform". 
  • Il secondo award lo abbiamo ricevuto per la categoria "Build a Cloud Culture".

Entrambi, riconoscono l'impegno e la competenza tecnologica nel supportare i nostri clienti nella migrazione (Lifting & Shifting / Moving & Improving) alla piattaforma Oracle Cloud Infrastructure.

Quali benefici hanno ottenuto i nostri clienti nei progetti cloud svolti da RTT e Quistor?

Meno costi in termini di investimento, in quanto i costi da Capex si trasformano in Opex, una maggiore sicurezza (trattandosi di prodotti Oracle) ed un'infrastruttura sempre più agile. Tutti questi benefici sono molto importanti per riuscire ad adottare strategie vincenti in un mercato sempre più internazionale e competitivo, soprattutto in un anno complicato come quello del 2020.

Questi riconoscimenti ci spronano ancora di più nel nostro lavoro quotidiano. RTT e Quistor investono molto nella formazione delle persone, per garantire elevati standard professionali, che ci vengono riconosciuti dalla community Oracle JD Edwards. Il gioco di squadra si basa su un rapporto forte e duraturo con Oracle, coltivato anno dopo anno.

Un grande risultato per tutti i nostri colleghi che hanno lavorato duramente e che hanno contribuito a far sì che questo accadesse!

Grazie Oracle e grazie a tutti i consulenti RTT e Quistor!

 

Contattaci se vuoi intraprendere anche tu il viaggio verso la #trasformazione digitale con successo!

Scegli l’Application Maintenance di RTT per partire tranquillo!

Vuoi goderti ogni singolo momento delle tue vacanze ma allo stesso tempo vuoi garantire ai tuoi dipendenti un supporto 24/7, di alto livellofortemente specializzato e contenere i costi? Sembra impossibile, vero? E invece con il Servizio di Application Maintenance (AM) di RTT può diventare realtà.

La possibilità di collaborare ed essere supportati da un’azienda con un solido know-how e una comprovata esperienza, potrebbe rivelarsi la scelta giusta per il tuo business, prefigurandosi come un vantaggio competitivo. Sono infatti sempre più numerose le compagnie che scelgono di adottare questo approccio.

I vantaggi dei Servizi di Application Maintenance

Controlla questa check list per scoprire le motivazioni alla base di questa scelta. Potrai:

  1. Ottenere un modello più economico che consente di ridurre i costi fissi e prevedere più facilmente i costi IT su base mensile
  2. Aumentare la produttività e l’efficienza del business, valorizzando e focalizzando le competenze distintive delle risorse interne sui processi «core» o su progetti prioritari
  3. Avere un unico team con professionisti altamente preparati
  4. Essere supportato da professionisti con competenze applicative e tecniche in costante aggiornamento, con esperienze pluriennali
  5. Gestire i picchi di lavoro avendo la possibilità di integrare il team interno in base alle necessità emergenti
  6. Avere accesso alle tecnologie più aggiornate, alle ultime release e alle funzionalità all’avanguardia

Insomma, meno preoccupazioni e la garanzia di un alto livello di efficienza nel servizio con un supporto proattivo e costante monitoraggio.

I Servizi di Application Maintenance di RTT

Le applicazioni e i sistemi utilizzati dalle organizzazioni sono in continua evoluzione poiché devono rapidamente fornire risposte alle nuove esigenze di business delle aziende. Pertanto, occorre prestare molta attenzione nella scelta del partner a cui affidare i servizi di Application Maintenance.

Il Servizio AM di RTT è pensato per dare una risposta concreta alla necessità dei Clienti che si trovano in Italia e all’estero, consente di ridurre i costi e i tempi di risposta a beneficio degli Utenti e del business.

RTT è uno dei pochi System Integrator in Italia che ha un team strutturato di AM con professionisti con più di 25 anni d’esperienza per le soluzioni Oracle, in particolare Oracle JD Edwards, Oracle Netsuite e Oracle Enterprise Performance Management, in grado di offrire:

  • Supporto per le aree funzionali, sistemistiche e tecniche
  • Scalabilità, adattabilità e flessibilità del servizio in base alle esigenze del Cliente
  • Presenza internazionale (4 delivery center: Italia, Spagna, Paesi Bassi, Messico) e multilingua
  • Servizio 24/7 insieme al nostro partner Quistor

Abbiamo competenze funzionali, tecniche e tecnologiche maturate in molteplici anni di attività con metodologie consolidate che ci consentono di offrire un servizio qualificato e strutturato.

Alcuni numeri significativi

Attualmente offriamo servizi di alto livello a più di 3.500 Utenti su 22 Clienti. Solo nel 2020 abbiamo erogato più di 20.000 ore di servizi. Inoltre, abbiamo effettuato dei roll-out in circa 50 paesi. Questo ci ha permesso di sviluppare un’esperienza molto significativa sul tema delle localizzazioni.

L’AMS di RTT offre la possibilità di avere un servizio molto flessibile, infatti comprende diverse componenti che si possono configurare a seconda delle esigenze del Cliente. Vediamo quelle principali:

  • Supporto Utenti: offre la possibilità di avere una prima e una seconda linea di supporto. Questo consente di potenziare lo staff, di gestire le scadenze, di gestire le Change Request e il supporto alle localizzazioni.
  • Supporto al set-up e alla manutenzione del sistema: è una tipologia di attività che può essere richiesto dai clienti. Per esempio, supportiamo alcune società internazionali nell'aggiornamento del piano dei conti a livello centralizzato, dei centri di costo, delle UDC, nella creazione di menu, versioni e molto altro.
  • La gestione dei Master Data: supportiamo i team nella conversione dati, nel supporto post go-live, e nella gestione di report di integrità del sistema.

RTT eroga il servizio su diversi ERP come JD Edwards, Stealth e Netsuite, sull’ EPM e anche su Soluzioni Custom.

Questo è quello che dicono di noi i nostri clienti:

“Il know-how molto importante di RTT garantisce tempestività e sicuramente qualità delle risposte”; “Essendo una realtà internazionale, insieme a Quistor, RTT garantisce un supporto continuativo”; “Per noi RTT oltre ad essere un Partner molto competente e certificato Oracle, è soprattutto un partner di fiducia, col quale siamo contenti di lavorare e sicuramente continueremo a farlo per i prossimi anni”.

Guarda la testimonianza completa sul nostro sito.

Se vuoi saperne di più puoi guardare il nostro webinar su Youtube!

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Quando la cosa migliore è R-innovare. Sempre.

Un’altra Pasqua in lockdown? Stanchi delle solite sorprese nelle uova di cioccolato?

Noi di RTT ne abbiamo una molto interessante. Abbiamo deciso di R-innovare. In che modo?

Apriamo una nuova sede operativa a Vimercate, presso il Centro Torri Bianche, oggi tra i simboli di innovazione della città e della Brianza. Non a caso, proprio il tema dell’innovazione è al centro dell’espansione di RTT.

Pur trovandoci in un periodo complesso segnato dalla crisi pandemica, RTT è riuscita nel 2020 ad ottenere risultati significativi. Ebbene sì, la chiusura dell’anno precedente, oltre ad essere in positivo, ha confermato il trend di crescita continua della nostra società dell’ultimo quinquennio.

Cosa c’è di meglio di una nuova apertura per essere pronti ad affrontare il futuro a gonfie vele? RTT triplica e si R-innova!

La terza sede si va ad affiancare a quella di Milano nord-ovest (Rovello Porro), che serve ad oggi il settentrione ed alla sede di Roma per il centro-sud. Consentirà così, di coprire meglio l’area nord-est dell’Italia.

L’obiettivo che ci siamo posti non è univoco. Infatti, vogliamo andare incontro ai diversi stakeholder: dal punto di vista dei clienti, riusciremo a garantire un servizio ancora più puntuale e tempestivo mentre dal punto di vista dei nostri dipendenti abbiamo voluto pensare a coloro che abitano in zone limitrofe, per agevolarli nel raggiungimento del posto di lavoro.

Siete curiosi di scoprire i nuovi uffici? Eccoli!

Il risultato?

Un layout dinamico che incentiva il co-working, ideale per creare un clima di collaborazione, favorendo la creatività pur mantenendosi al passo con i tempi.

Sempre in quest’ottica di espansione, è nostra intenzione intraprendere una campagna di recruiting poiché la zona è ricca di persone talentuose da poter inserire nel nostro team.

Quando apriamo la nuova sede? Il 12 aprile 2021… Ci siamo quasi!

Be’ non abbiamo finito con le novità. Contemporaneamente alla nuova sede stiamo anche ristrutturando la nostra sede di Milano nord-ovest (Rovello Porro), sempre nell’ottica di R-innovare RTT. Più spazi, più uffici, più postazioni e più futuro! Guardate anche sul nostro sito, ci sono diverse posizioni aperte. Aiutateci a divulgare la ricerca oppure date un’occhiata se siete interessati! Ecco il Link

Con queste novità auguriamo a tutti BUONA PASQUA e speriamo di incontrarci presto!

Oracle Integration Cloud: make integration easier?

Oracle Integration Cloud has made Integration to SaaS and other systems easy by delivering various prebuild adapters for variety of sources and targets. Some of the most common adapters integrating with SaaS are ERP Adapter, HCM Adapter, FTP Adapter for your file interactions, On-Prem adapter and the list goes on.

Where adapters excel is exposing the services provided by various systems.

As the Integration Architect/Developer there is no need to understand all the technical details of the various systems.

A standard inbound pattern for Oracle ERP/HCM in OIC:

  1. Source systems supply data in agreed format.
  2. Convert the source data to FBDI format.
  3. Load and Import data into Oracle Cloud ERP/HCM
  4. Reporting and Error handling

Creating a FBDI or HDL is not always straightforward and this is where OIC Integrations becomes complex with iterations and various complex mappings and calculations to be done. You need to use XSLT, conditional mappings and various other bits for achieving the simplest of the transformations. By standard Oracle recommends the usage of creating the FBDI & HDL files at source or using an extra layer like ODI. In many cases there are costs associated with changing data at source and also lack of knowledge of the Oracle system. This is where DBaaS comes into picture sitting close to OIC, an adapter away and can take away the complexity.

I don’t need to argue the benefits of using plsql which all Oracle developers are well acquainted with, for doing the transformations. The ATP/ADW/DB adapters expose the DB into OIC, provide the capabilities to table operations like select/insert/update and invoking a procedure. Once the data is transformed in the DB this can plugged back into the Step 3 for loading and importing into Oracle ERP/HCM. Here are high level steps of OIC plus DBaaS Inbound Integration Pattern for Payables Invoices where headers and lines FBDI files need to be created from source.

High Level Steps for Main Integration

  1. Read the file from FTP location
  2. Perform trailers and other checks
  3. Insert data into ATP/ADW
  4. Invoke Create FBDI Child Integration
  5. Invoke Reporting Child Integration
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Create FDBI child Integration looks like this.

High level steps

  1. Create FBDI using invoke procedure function of adapter
  2. Write the header and line files in staging
  3. Zip and Invoke Bullk Import via ERP Adapter
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Reporting Child Integration is another local Integration which is invoking the BI Webservice and reading the data to build in the summary/status emails.

High level steps

  1. Verify the Bulk Import Status
  2. Invoke BI services to fetch the interface processing reports
  3. Email the report building in the necessary formats (Ex- html)

The use of local Integrations is another powerful feature which allows building reusable modular integrations.

Modularization is a key and powerful process in any technology.

This keeps the Integrations simple and easy to understand and debug incase of issues. And the beauty is, we are using Integrations are like another service or API which we call part of the solution.

In RTT, we use Oracle Integration Cloud also for integrate your ERP with e-commerce. Do you want to know more? Watch the webinar!

Duilio Paliferro, Solution System Integrator & Business Unit Manager

Puoi leggere anche Scegli l’Application Maintenance di RTT per partire tranquillo!

Digital Transformation: il mondo education e della ricerca

Progetto OCRE, Quistor vince la gara europea in sei paesi tra cui l'Italia

Quistor e' stato scelto come partner ufficiale del progetto OCRE per supportare gli istituti di ricerca e d'istruzione nel percorso verso la Digital Transformation. In base all'accordo stipulato, Quistor e' il reseller esclusivo dei servizi Oracle Cloud in sei paesi europei: Italia, Belgio, Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Regno Unito.

Per i prossimi quattro anni, Quistor e in particolare noi di RTT per l'Italia, supporteremo gli istituti di ricerca e d’istruzione europei nel viaggio verso il cloud attraverso le nostre pluriennali esperienze e l’ampia gamma di servizi offerti: consulenza, migrazioni, implementazioni, formazione e molto altro.

Il progetto e GÉANT

Il progetto Open Clouds for Research Environments (OCRE), è promosso da GÉANT. E' la principale associazione per l’e-infrastructure ed i servizi per gli istituti di ricerca e d'istruzione. Il network di GÉANT è supportato dalla Commissione Europea e da 39 partner facenti parte del "National research and education network" (NREN) in tutta Europa. Connette un totale di circa 50 milioni di utenti in oltre 10.000 organizzazioni.

Lo scopo del progetto OCRE è quello di accelerare l'adozione del Cloud negli istituti di ricerca e d'istruzione. Per rimanere al passo con i cambiamenti dettati dal mercato, le organizzazioni necessitano di ripensare alle loro strategie digitali. Mai come ora è importante rimanere connessi, generare valore ed essere flessibili ed efficienti.

I servizi cloud-based offrono alle aziende una vasta gamma di strumenti con un elevato potenziale. Spesso però capita che portare avanti questi progetti sia molto dispendioso in termini di tempo e anche molto complesso. Il progetto OCRE intende semplificare il tutto. Vuole far incontrare i fornitori dei servizi Cloud e gli istituti di ricerca e d'istruzione mettendo a disposizione accordi per i servizi già “pronti all’uso”. Questi accordi infatti, facilitano l’accesso delle istituzioni ai servizi cloud commerciali eliminando la necessità di  indire gare di appalto complesse. Inoltre, OCRE metterà a disposizione degli istituti di ricerca 4 milioni di euro in crediti di servizio, attraverso il finanziamento di adozione da parte della Commissione Europea.

In totale sono 473 gli accordi quadro stipulati per i partecipanti che si sono classificati primi nella valutazione e sono 27 le piattaforme cloud scelte.

RTT Quistor Italy

La nostra lunga esperienza nella consulenza cloud, nella gestione dei progetti e nell’application management system, abbinata alle soluzioni cloud Oracle per i settori dell'istruzione e della ricerca, è ciò che ci distingue dagli altri fornitori.

Offrendo competenze tecniche e conoscenze approfondite, lavoreremo con le istituzioni di ricerca e d'istruzione per affrontare la digital transformation seguendo il percorso più adatto ad ognuno. Il nostro approccio innovativo ha infatti consentito a noi di Quistor di vincere il premio “FY20 Oracle Cloud Infrastructure (OCI) Partner of the Year Award”.

Con la forte presenza in Europa del gruppo, RTT Quistor Italy si impegna a fornire le migliori soluzioni software, servizi di management services 24×7 e consolidate competenze, con l’obiettivo di soddisfare le necessità peculiari dei nostri clienti.

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Esiti del negoziato tra UE e UK. Cosa cambia?

Sempre nell’ottica di fornirvi aggiornamenti sulla Brexit, vi consigliamo la lettura di questo documento molto utile e chiaro nei contenuti: Esiti del negoziato UE-UK. Cosa succede il 1° gennaio 2021″.

E’ stato redatto da Easyfrontier, che ringraziamo per avercene consentito la divulgazione. In particolare, un ringraziamento va a Fulvio Liberatore (liberatore@easyfrontier.it), CEO della compagnia e a Carmela Massaro (massaro@easyfrontier.it), responsabile delle relazioni esterne.

Tra i punti principali degli esiti del negoziato che vengono trattati ci sono:

– EORI, si ma quale?
– Un nuovo sistema di classifica UK
– Principali cambiamenti
– Incoterms
– Vendere DDP da UE a UK
– Sdoganamento in house
– Checklist

Buona lettura!

Brexit e Contratti Commerciali: cosa cambia?

Mentre le negoziazioni sulla Brexit continuano, abbiamo pensato di fornire ai nostri clienti delle informazioni che possono essere utili in un momento in cui ci si sta preparando alla fine del periodo di transizione.Qui di sotto riportiamo alcuni dei punti principali che sono stati comunicati alle aziende italiane dall’ Italian Trade Agency (ITA) concernenti la Brexit e Contratti Commerciali.

Vediamo insieme i dettagli

L’Italian Trade Agency suggerisce di valutare il potenziale effetto della Brexit sui contratti commerciali con società aventi sede nel Regno Unito. Riportiamo alcune delle aree “di rischio” evidenziate nella relazione dell’ITA.

Aumento delle barriere commerciali.

Un possibile aumento delle barriere commerciali (controlli doganali associati a nuove tasse, dazi o altre imposte) tra Regno Unito e UE potrebbe causare ritardi e un aumento dei costi per le imprese che operano con il Regno Unito. È dunque importante per l’impresa, valutare l’impatto commerciale che questi rallentamenti e spese aggiuntive avranno su ciascun accordo, per eventualmente rinegoziare alcune disposizioni.

Circolazione delle persone.

Gli spostamenti dei lavoratori saranno soggetti a visti specifici e la figura dei lavoratori distaccati, creata dall’Unione Europea, è adesso a rischio. Questo sarà di particolare rilievo per le aziende che sono solite inviare lavoratori all’estero o che offrono servizi a livello internazionale.

Monitoraggio delle fluttuazioni valutarie.

La mancanza di un accordo che regoli i nuovi rapporti tra Regno Unito e UE sta causando un’incertezza nella maggior parte dei settori. Le aziende non hanno gli elementi necessari per prepararsi alle nuove regole, poiché molte di esse non sono ancora chiare. Di conseguenza, c’è un rischio concreto che i prossimi mesi vedano delle fluttuazioni più o meno marcate del valore della sterlina. Nella negoziazione dei nuovi contratti e, nella modifica eventuale dei contratti esistenti, sarebbe opportuno considerare come allocare il rischio di future variazione del valore della sterlina rispetto alla valuta di riferimento.

Ambito territoriale dei contratti.

Le imprese dovrebbero verificare quale sia l’ambito territoriale degli accordi commerciali di cui sono parte. Bisognerà porre particolare attenzione a quegli accordi che prevedono l’UE come ambito territoriale. In questi casi, infatti, diventa fondamentale stabilire se il Regno Unito è da includersi in tale definizione o meno.

Cambiamenti legislativi.

In un primo momento, all’inizio del 2021, il Regno Unito conserverà nella maggior parte dei settori le norme di diritto europeo già in vigore. Tuttavia, si riserverà la possibilità di abrogarle o apportare modifiche. Le aziende dovrebbero cominciare subito a valutare come gli eventuali futuri cambiamenti di legge sono regolati da ciascun accordo esistente, e come regolarli negli accordi futuri.

GDPR e protezione dei dati.

Le regole di protezione dei dati sono percepite come una delle problematiche più immediate da affrontare prima della fine del periodo di transizione. Nel campo della protezione dei dati il regolamento europeo di riferimento, che è la General Data Protection Regulation, detta GDPR, è stata in ampia misura già trasposta nel diritto inglese e le regole attualmente in vigore verranno quindi mantenute.

Qualche cambiamento avverrà però per le aziende multinazionali che trasferiscono dati personali tra il Regno Unito e i paesi europei. Per i trasferimenti dal Regno Unito verso l’UE il governo ha già stabilito che non saranno necessarie salvaguardie aggiuntive poiché i Paesi europei sono considerati destinazioni con un livello di sicurezza adeguato. I trasferimenti dall’UE al Regno Unito, invece, potrebbero essere condizionati dalla Brexit. Questo perché a partire dal 1° gennaio 2021 il Regno Unito sarà un “paese terzo” ai sensi della GDPR. In quanto tale, i trasferimenti indirizzati al Regno Unito potranno avvenire solamente se verranno rispettate due condizioni.

Le due condizioni, la cui introduzione sembra più probabile, sono una decisione di adeguatezza da parte della Commissione Europea e l’introduzione di una clausola di salvaguardia nei contratti. Il garante britannico per la protezione dei dati ha predisposto sul proprio sito una guida per preparare le aziende a inserire questa clausola, con una bozza della clausola stessa ad uso delle imprese interessate.

Tre punti chiave da tenere in considerazione

In conclusione, l’ITA invita le imprese che operano nel Regno Unito a condurre una revisione dei contratti esistenti, in particolare, tenendo in considerazione:

  • come la Brexit possa influenzare la propria attività in generale e gli accordi commerciali con parti terze;
  • identificare i principali contratti che disciplinano tali accordi e valutare se offrono una protezione sufficiente contro la Brexit;
  • dove non sia possibile la risoluzione del contratto, provare a rinegoziare o modificare il contratto, tenendo in considerazione le implicazioni della Brexit.

Per maggiori dettagli sulla Brexit e Contratti Commerciali,  potete consultare il sito dell’Italian Trade Agency 

Nota: Le informazioni riportate sono state estratte dal sito dell’ Italian Trade Commission di Londra.

Leggi anche Brexit e Controlli doganali: le tre fasiBrexit VAT e scambi di merce: cosa valutare?

Brexit VAT e scambi di merce: cosa valutare?

Mentre le negoziazioni sulla Brexit continuano, abbiamo pensato di fornire ai nostri clienti delle informazioni che possono essere utili in un momento in cui ci si sta preparando alla fine del periodo di transizione. Qui di sotto riportiamo alcuni dei punti principali comunicati alle aziende italiane dall’Italian Trade Agency (ITA), concernenti Brexit VAT e scambi di merce tra EU e UK.

Cosa cambia?

In costanza dell’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea, gli scambi di merce comunitaria avvenivano in libera circolazione. Come conseguenza della Brexit, dal primo gennaio 2021, UK introdurrà un confine doganale. Pertanto gli scambi di merce tra gli stati appartenenti all’EU (così come per gli altri stati non EU) avverranno in regime di importazione e/o esportazione doganale.

Da ciò derivano alcune conseguenze che l’Italian Trade Agency (ITA) ritiene debbano essere valutate dalle imprese Italiane esportatrici in UK in preparazione alla Brexit.

Brexit VAT e scambi di merce: cosa è opportuno valutare?

1) La necessità/opportunità di registrarsi VAT (oltre che ai fini doganali) in UK in presenza di flussi di merci derivanti da contratti che prevedano il trasferimento di beni a titolo non traslativo della proprietà. Ad esempio, i contratti estimatori, consignment stock, vendite con riserva di proprietà, trasferimento in conto visione, trasferimenti a costituzione di stock locali etc..

2) L’esigenza da parte dell’impresa esportatrice in UK di distribuire e commercializzare localmente il proprio prodotto già in libera pratica, avendo già assolto gli oneri doganali di importazione. L’impresa esportatrice può valutare di registrarsi ai fini VAT (e Custom) in UK e sdoganare le merci in nome proprio per poi commercializzarle a clienti UK in regime domestico.

3) Per le vendite “online” o “distance sales”, in base al soggetto responsabile per l’effettuazione delle formalità doganali, occorre valutare la necessità per l’impresa di registrarsi ai fini VAT in UK onde eseguire l’importazione dei beni e le relative cessioni a clienti locali.

4) Operazioni triangolari con altri soggetti di paesi UE possono richiedere una registrazione VAT in EU da parte del partecipante alla triangolazione stabilito in UK o viceversa.

5) Il meccanismo di liquidazione della VAT all’importazione in dichiarazione VAT costituisce una semplificazione amministrativa apprezzabile e pertanto da valutare. È previsto un meccanismo di “postponed accounting” secondo cui la VAT dovuta in importazione è liquidata nella medesima dichiarazione VAT, nella quale il soggetto rileva il debito verso l’erario e contemporaneamente ne rileva il credito in detrazione (ricorrendone le condizioni). Ciò comporta che, in assenza di limiti sulla detraibilità dell’imposta, l’operazione doganale avvenga senza oneri finanziari derivanti da VAT (lo stesso non vale per la componente di dazio). In sintesi, registrarsi in UK ed assolvere gli oneri doganali in proprio, non ha effetti di cassa negativi dovuti a VAT.

6) Le imprese non hanno la possibilità di chiedere nel proprio stato membro il rimborso di VAT assolta in altro stato membro. Pertanto, occorre che valutino l’opportunità di registrarsi ai fini VAT onde recuperare la VAT su costi locali utilizzati per l’esercizio dell’attività d’impresa.

Per maggiori dettagli potete consultare il sito dell’Italian Trade Agency.

E le operazioni di reso?

Le merci unionali, temporaneamente esportate dal Regno Unito prima della fine del periodo di transizione e reimportate nell’Unione dopo la fine del periodo di transizione, sono considerate merci in reintroduzione (art. 203 CDU) e sono quindi importate in esenzione totale.

L’operatore economico deve essere in grado di dimostrare che le merci unionali:

1) sono state trasportate nel Regno Unito prima della fine del periodo di transizione

2) sono reintrodotte nello stato in cui sono state esportate

Maggiori dettagli

Dal punto di vista doganale, le operazioni di reso sono disciplinate dall’art. 203 CDU, che – su richiesta dell’operatore – in termini generali prevede l’esenzione dai dazi per le operazioni di reintroduzione della merce, che avvengano entro i tre anni successivi alla precedente esportazione delle stesse come merci unionali.

La norma prevede, quale condizione per l’esenzione, che le merci siano “reintrodotte nello stato in cui sono state esportate” e che alla reintroduzione vengano fornite le informazioni attestanti la sussistenza delle condizioni previste per l’esenzione.

Il significato dell’espressione sopra virgolettata è esplicitato dall’art. 158 del Reg. UE n. 2446/2015, secondo cui tale circostanza ricorre qualora le merci precedentemente esportate siano reintrodotte senza aver subito trattamenti o manipolazioni oltre a quelli incidenti sulla presentazione, quelli necessari alla riparazione o per la manutenzione (o nel caso in cui abbiano subito trattamenti diversi, che questi ultimi si siano rivelati inadatti all’uso cui erano destinate le merci).

Alla luce di ciò, si intende come le operazioni di reintroduzione delle merci nel Paese di esportazione, conseguentemente al reso effettuato dal consumatore, debbano consentire l’arrivo della merce a destinazione in tempi utili alla buona riuscita del servizio effettuato per conto del marketplace. Eppure il flusso ex art. 203 CDU è spesso rallentato dai controlli in linea effettuati dalla dogana all’atto della reintroduzione, nonché dai tempi necessari all’operatore per l’ottenimento delle singole autorizzazioni di volta in volta richieste dalla dogana ai fini dell’esenzione.

Nota: spiegazione fornita dall’Italian Trade Agency.

Leggi anche Brexit e Contratti Commerciali: cosa cambia?Brexit e Controlli doganali: le tre fasi

Brexit e Controlli doganali: le tre fasi

Quali sono i punti principali da tenere in considerazione per quanto riguarda la Brexit e i controlli doganali?

Vediamoli insieme in questi punti.

  • Il Regno Unito introdurrà controlli alle frontiere al termine del periodo di transizione.
  • Al 1° gennaio saranno necessarie documentazioni standard e requisiti doganali di base per alcune tipologie di merci (ad esempio Merci Standard che vanno dall’abbigliamento all’elettronica).
  • Da aprile saranno richieste, per determinate tipologie di merci (per esempio Merci soggette a controlli sanitari e fitosanitari), certificazioni aggiuntive tra cui documentazioni sanitarie.
  • Da luglio il nuovo regime doganale entrerà in vigore in toto e saranno richieste dichiarazioni doganali complete che si aggiungeranno all’aumento dei controlli fisici della merce.
  • Questo approccio darà alle imprese più tempo per organizzare la propria attività.

Da ricordare però che, dal 1°gennaio, ogni movimentazione di merce rappresenterà, a prescindere da un accordo o meno tra le parti, un’operazione di esportazione.

Seppur i controlli doganali e le formalità a cui adempiere saranno diluiti e incrementati nel tempo (3 fasi) occorrerà SEMPRE:

  • Essere titolare di un codice EORI
  • Presentare una dichiarazione doganale
  • Essere in possesso delle dichiarazioni di sanità e sicurezza necessarie per la merce che si vuole esportare

Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’Italian Trade Agency.

Brexit e controlli doganali: scheda riassuntiva

A questo link si puo’ trovare la Scheda riassuntiva sul regime doganale Brexit sempre redatta dell’Italian Trade Agency.

Leggi anche Brexit VAT e scambi di merce: cosa valutare?Brexit e Contratti Commerciali: cosa cambia?

Panico per la Pianificazione e il Budget? Il nuovo anno è alle porte.

È scattata l'ora x ma niente paura. Hai già fatto la pianificazione e il budget per il nuovo anno?

Indipendentemente dal tuo business o dimensione aziendale, sappiamo che sei molto spesso sommerso da una quantità innumerevole di dati non aggiornati o carenti, con grande difficoltà nel recuperarli e supportati da infiniti fogli Excel. Aggiungici anche la difficoltà del vivere in un contesto di costante cambiamento, incertezza economica e con competitor sempre in aumento.

 

Quindi? Definizione del budget a 360°, pianificazione e reporting: Oracle Planning & Budgeting sarà la tua prossima mossa!

 

È la soluzione flessibile (ti dà la possibilità di definire modelli complessi, non ci sono limiti al numero e alle dimensioni degli ipercubi), veloce da implementare e con un rapido Time - To - Value. È completa ma altamente personalizzabile e integrabile con il gestionale  che hai in azienda e ha già una serie di connettori nativi su determinati software di terze parti. Per non dimenticare che è la soluzione cloud migliore sul mercato!
Se ti capita di essere in giro e non avere il pc, non c’è problema: accedi utilizzando il tuo tablet o smartphone!

Ah lo sapevi che Oracle Planning & Budgeting deriva da uno dei primi software di Enterprise Performance Management più venduti, ovvero Hyperion.

Capiamo a cosa serve.

  1. Basandosi su un database di tipo matriciale e utilizzando sofisticate tecniche potrai creare modelli di breve, medio e lungo periodo, analisi predittive e scenari what if multipli;
  2. Permette di costruire un modello per la gestione del cashflow, prevedendo anticipatamente i flussi finanziari dell’azienda;
  3. Utilizzerai un unico strumento di reporting grazie agli analytics integrati con la certezza di avere dati accurati, completi e aggiornati.

Se ti stai chiedendo come avviene l’import dei dati e con quale tipologia di file è compatibile, semplice!
Recepisce dati da qualsiasi tipo di fonte automaticamente come dal tuo gestionale oppure da file Excel, .csv, Access e file di testo. Ovviamente consente anche l’inserimento diretto del dato “guidato” con le funzionalità Smart View. Infatti è completamente integrato con Microsoft Office.
A che livello di complessità posso ottenere i miei dati? Scegli tu! Puoi utilizzare i template standard già preconfigurati oppure creiamo insieme il modello più adatto alle tue esigenze!

Cosa ottieni?

I benefici sono molti ma tra i principali, potrai ottenere:

  1. Tempestività nelle decisioni strategiche
  2. Maggior efficienza grazie all'automazione delle attività
  3. Riduzione dell'incertezza per migliorare la performance
  4. Miglior affidabilità del dato

Niente più pensieri per la pianificazione e il budget!

E-commerce e ERP: la necessità di integrare

“Il 12% delle aziende italiane opera nell’ E-commerce e il 79% di loro lo fa in ambito consumer. Il Registro Imprese conferma l’andamento dell’E-commerce in Italia: in tutto il 2019, le imprese attive che si sono registrate con codice ATECO 47.91.1 relativo al commercio online sono 6.968 ovvero il 20% in più rispetto a quelle registrate nel 2018” (Casaleggio Associati, Pensare Digitale)

Ma da dove nasce l’E-commerce?

E-commerce: cenni storici

L’ E-commerce affonda le sue radici nel 1894 quando Richard Sears negli Stati Uniti iniziò a vendere i suoi prodotti per corrispondenza tramite cataloghi dedicati. Il suo slogan era “Compra moderno comodamente da casa”. Questo catalogo in quegli anni crebbe fino a raggiungere 322 pagine. Comprendeva oggetti e prodotti di vario tipo come macchine da cucire, biciclette, articoli sportivi, automobili, bambole, fornelli e generi alimentari. Le vendite superarono i 400.000 dollari (10,9 milioni di dollari di oggi) e due anni dopo raddoppiarono. Questo modello statunitense venne poi importato in Italia negli anni 50 con la nascita di Postal Market, nata dall’idea di un’imprenditrice milanese.

Le aziende oggi

Possiamo dire che ad oggi ci troviamo di fronte ad una situazione tripartita.

  1. Aziende che non possiedono ancora l’E-commerce. Oggi, mai come prima è diventata una necessità fondamentale per poter continuare il business perciò le azienda che si trovano in questa categoria devono iniziare a valutare l’adozione di questo canale non tradizionale.
  2. Aziende che hanno esternalizzato l’E-commerce. Le aziende che utilizzavano questo canale come marginale hanno deciso di esternalizzare l’E-commerce. Questa scelta però porta a fare i conti con l’aumento dei volumi e una serie di altre importanti problematiche connesse.
  3. Aziende che hanno già l’E-commerce e lo hanno integrato con il proprio ERP.

Perché integrare l’E-Commerce con l’ERP è la strada da percorrere?

L’integrazione del gestionale con l’E-Commerce comporta numerosi vantaggi e vale la pena investire per realizzarla nel migliore dei modi. In ogni flusso dell’attività on line è richiesto che le informazioni raccolte dal sito E-Commerce vengano trasferite nel più breve tempo possibile all’interno dell’ ERP. Se il traffico delle vendite rimane limitato, è possibile prendersi il lusso di eseguire questa operazione manualmente; ma quando gli ordini cominciano a crescere, non è più possibile perché è un’operazione che richiede troppo tempo e soprattutto può comportare numerosi errori.

Quali sono gli obiettivi principali?

Come prima cosa possiamo dire che integrare risponde ad un’unica esigenza: conoscere come ottimizzare i dati! Quindi quali obiettivi vogliamo raggiungere?

  1. Ottenere un’elaborazione dati end-to-end
  2. Sincronizzare tutte le fasi di vendita
  3. Automatizzare
  4. Migliorare la visibilità
  5. Ottimizzare i processi
  6. Avere dati anche in real-time

Ci sono però aspetti cruciali dal punto di vista di processo e tecnologici che vanno considerati e analizzati. Vediamoli insieme.

Quali sono gli aspetti di processo da considerare?

Anzitutto è fondamentale sottolineare che durante il processo di integrazione la tecnologia è solo un abilitatore. Possiamo dire che non si tratta solo di scegliere la piattaforma giusta! L’E-commerce diventa un nuovo modo di vendere, di presentarsi al mercato, una nuova modalità che porta l’azienda a rivedere in parte i propri flussi. Proprio per questo, il primo passo è la conoscenza approfondita dei flussi che vanno verso l’e-commerce e viceversa.L’analisi strutturata dei processi è imprescindibile! Una buona integrazione nasce a valle di questa tipologia di analisi. Il rischio altrimenti è quello di avere una piattaforma E-commerce che non funziona o che funziona solo in parte.Inoltre la conoscenza approfondita dell’industry del proprio cliente è un elemento che fa la differenza. Questo perchè ogni settore ha le sue peculiarità che vanno necessariamente considerate.

Quali sono gli aspetti tecnici da considerare?

Per operare in modo professionale nel commercio elettronico è necessario disporre di due software affidabili e interconnessi:

  1. una piattaforma E-commerce che interagisca con il mercato;
  2. un ERP per la gestione e l’automazione della propria impresa.

Per garantire la massima efficienza di tutti i processi e l’assenza di errori è indispensabile che i due sistemi dialoghino direttamente e in “tempo quasi reale” e quindi siano integrati tra di loro. Infatti, un buon sistema di integrazione permette degli automatismi che semplificano e velocizzano i processi di vendita online, rendendoli scalabili e riducendo il rischio di errori e ritardi.

Quattro processi base da considerare

L’importazione dei prodotti: la sincronizzazione del feed dei prodotti dal gestionale all’E-commerce è cruciale. Nell’ ERP è possibile configurare le schede prodotto impostandone la descrizione, le varianti, i codici identificativi, i materiali e le immagini per importarle facilmente nella propria piattaforma e-commerce, riducendo tempi di caricamento, errori e discrepanze.

L’acquisizione degli ordini: la sincronizzazione degli ordini permette di aggiornare le disponibilità dei prodotti in tempo reale, migliorando l’esperienza d’acquisto del cliente e diminuendo il carico di lavoro degli addetti all’E-commerce.

Integrazione con le spedizioni: integrando ERP ed E-commerce, per ogni acquisto effettuato online, il sistema trasmette un ordine al magazzino che provvede alla spedizione e restituisce automaticamente un feedback. Permette così agli operatori di aggiornare il cliente in tempo reale, offrendo un ottimo servizio clienti.

La generazione delle fatture: integrando l’ERP con l’E-commerce, la fatturazione viene automatizzata velocizzando il processo di contabilizzazione degli ordini e assicurando la piena congruenza tra le transazioni online e i documenti fiscali e contabili.

Vuoi saperne di più? Contattaci

E-commerce: scenari di integrazione

In sintesi i possibili scenari di integrazione tra E-commerce ed ERP sono tre:

  1. Scenario asincrono in cui non ci sono integrazioni tra E-commerce ed ERP. L’E-commerce è in controllo e i processi sono indipendenti dall’ERP.
  2. Scenario sincrono in cui l’integrazione è in tempo reale e lo scambio dati è costante. In questo scenario, l’ERP è in controllo dei processi e dei dati, mentre l’E-commerce è un mero front end di vendita.
  3. Scenario ibrido in cui l’integrazione è parziale con uno scambio dati selettivo. In questo scenario i processi sono distribuiti tra ERP ed E-commerce che risultano fortemente interconnessi.

Occorre identificare e disegnare lo scenario più adatto per ogni azienda che sia già dotata di un ERP e desideri iniziare a vendere on line con processi di vendita B2B o B2C!

Perché noi di RTT possiamo aiutarti?

  1. Abbiamo una conoscenza approfondita delle piattaforme E-commerce, dei meccanismi che regolano il mercato on-line e del mondo degli ERP
  2. Abbiamo team con competenze diversificate. La nostra squadra è composta da professionisti con competenze specifiche in diversi ambiti. Siamo in grado in base all’esigenza dei nostri clienti di formare team ad hoc per adempiere a tutte le richieste.
  3. Abbiamo esperienza e conoscenza dei web services. Questo ci permettere di realizzare integrazioni con un basso livello di rischio in termini di compromissione del dato, grazie alla facilità di integrazione con qualsiasi soluzione esterna.
  4. Abbiamo competenze progettuali e di analisi dei processi. Studiare insieme la soluzione migliore vuol dire partire dall’analisi del tipo di prodotto o servizio venduto e delle tipologie di integrazioni necessarie con negozi, produzione, logistica, servizi o attività di consulenza, per arrivare a creare uno strumento personalizzato capace di rendere le attività interne efficienti e ottimizzate.

 

Se vuoi saperne di più, vieni a visitare la nostra pagina dedicata!

Virtual Meeting: anche tu segui queste tips?

È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che sei entrato nel tuo ufficio, ti sei recato nella sala dedicata ai meeting, ti sei seduto al tuo posto e hai iniziato a predisporre tutto il materiale per far in modo che la riunione potesse cominciare. Durante questo periodo di smart working e distanziamento sociale, una nuova routine si è insediata nelle nostre vite e nel nostro modo di lavorare. Possiamo dire ormai che i virtual meeting sono la nuova normalità.

Se da un lato le riunioni virtuali possono porre alcune sfide, dall’altro possono essere efficaci quanto le riunioni tradizionali. Bisogna solo imparare a gestirle in modo corretto, seguendo pochi passaggi fondamentali.

Vediamo insieme come fare i virtual meeting

Innanzitutto per prepararti al meglio ad affrontare un virtual meeting è necessario distinguere tre momenti: prima della riunione, durante e dopo.

Cosa fare prima di una riunione?

Scegli la tecnologia giusta per te.

Prima di organizzare un meeting virtuale assicurati che gli strumenti che hai a disposizione siano in grado di adempiere a tutte le funzioni di cui necessiti. La scelta della soluzione è molto importante e deve adattarsi al meglio alle esigenze di ogni incontro. Sicuramente saprai se dovrai condividere lo schermo, quante persone saranno collegate, se avrai necessità di registrare l’incontro. Ecco, una volta che hai ben chiaro che cosa ti serve, opta per lo strumento migliore. Noi come partner Oracle Cloud utilizziamo Zoom, lo troviamo uno strumento molto utile e affidabile!

Conosci la tua tecnologia.

Prenditi il tempo necessario per imparare a utilizzare tutte le funzioni e le potenzialità che lo strumento può offrirti. Puoi sfruttare le riunioni interne come banco di prova per apprendere meglio e per garantire un’esperienza positiva nelle riunioni con i clienti. Conoscere bene la soluzione che stai usando, ti eviterà perdite di tempo una volta avviata la riunione e consentirà uno svolgimento il più lineare possibile.

Preparati con cura e informa tutti i partecipanti.

Per far in modo che ciascun partecipante si presenti al virtual meeting preparato, è fondamentale includere l’ordine del giorno nel corpo dell’invito ed inviarlo con almeno 24-48 ore di anticipo. Perché farlo? Ogni partecipante avrà in questo modo la possibilità di definire le proprie aspettative riguardo agli obiettivi della riunione e si potranno avere conversazioni molto più profonde poiché le persone sono preparate. Inoltre è molto importante arrivare con idee chiare e già condivise all’interno del proprio team in modo da rappresentare le persone che non parteciperanno ma che sono coinvolte dall’argomento trattato.

Fai una prova generale e arriva in anticipo.

A differenza delle riunioni face to face in cui basta entrare nella sala, sedersi e partecipare alla riunione, in quelle virtuali più problematiche possono insorgere. Ecco perché è necessario collegarsi in anticipo ed effettuare pochi ma significativi test. Anzitutto controlla che la connessione funzioni bene, che l’audio e il microfono abbiamo le giuste impostazioni. Ecco perché fare una prova generale prima di partire con la riunione vera e propria è qualcosa di assolutamente auspicabile.

Cosa fare durante la riunione?

Assicurati che tutti accendano il video.

Gli obiettivi che si celano dietro alla condivisione del video sono molteplici. In primis crea un ambiente più umano e rende la conversazione più vera. Associ volti alle voci e ti permette di entrare maggiormente in contatto con le persone. Inoltre le espressioni facciali e il linguaggio non verbale dei partecipanti possono far emergere insights importanti. Si evitano soprattutto momenti di silenzio perché il video mantiene le persone più impegnate e responsabili.

Rispetta le norme sociali.

Come per un meeting in uno spazio fisico, ci sono delle norme sociali che vanno rispettate! Non ci si può distrarre alzandosi e camminando in giro per la stanza e nemmeno mettere in muto per dedicarsi ad altre attività. In questo modo si uccide la conversazione e lo scambio reciproco.

Evita il multitasking.

Il multitasking non dovrebbe essere consentito. L‘attenzione e l’impegno sono cruciali per la riuscita di una riunione, quindi tutti i partecipanti dovrebbero essere singolarmente concentrati su ciò che stanno facendo e non rispondere alle e-mail, ai messaggi di testo o continuare nei loro lavori. Se prima veniva considerato come un modo di fare molte cose insieme ora è considerato in modo negativo. Vuol dire fare molte cose e male. È importante che tutti siano mentalmente presenti.

Come fare per coinvolgerli maggiormente?

Anzitutto come dicevamo prima fai in modo che tutti utilizzino il video! Inoltre assegna alle persone ruoli attivi e differenziati durante il virtual meeting. I partecipanti si sentiranno così maggiormente coinvolti e responsabili. Ognuno dovrà così contribuire alla riuscita della riunione.

Spazio alle persone.

È importante che le persone si trovino a loro agio. Inizia sempre i virtual meeting facendo fare “quattro chiacchiere” ai partecipanti sulla loro vita personale e professionale in modo da allentare la tensione e avere un maggior tono di freschezza.

Rispetta i turni di tutti.

È doveroso assicurarsi che ciascuno abbia avuto il proprio spazio o sia riuscito ad intervenire con le giuste tempistiche. Facendo delle domande specifiche o chiedendo l’opinione di tutti si cercherà di garantire l’intervento di ognuno.

Cosa fare alla fine della riunione?

Le ultime battute davanti alla macchinetta del caffè.

Solitamente alla fine di una riunione svolta in un luogo fisico, si lascia la stanza e si va con i colleghi davanti alla macchinetta del caffè per confrontarsi su quanto accaduto durante l’incontro. Questi momenti sono molto preziosi per raccogliere informazioni, feedback, sensazioni. Non vanno persi! Perciò da cinque a dieci minuti prima della fine della riunione virtuale fate in modo di sviluppare questo tipo di dialogo, chiedendo pareri e opinioni e cercando di raccogliere i sentimenti reali delle persone.

Formalizzare il contenuto.

Fate in modo che alla fine di ogni riunione ci sia una persona del team incaricata di fare un breve recap di quello che è stato detto durante il virtual meeting così da tenere traccia degli elementi d’azione, dei referenti e delle scadenze discusse. È fondamentale per fissare meglio i concetti e avere uno storico di quello che è stato messo in evidenza.

Utilizzare un link ricorrente per il login.

Se l’incontro sarà un evento ricorrente, utilizzare le stesse informazioni di login ogni volta. In questo modo si risparmia sia all’organizzatore che ai partecipanti qualche minuto, in quanto nessuno dovrà cercare le informazioni di login.

 

E tu come organizzi i tuoi virtual meeting? Contattaci!

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